Eccoci giunti alla quarta e ultima parte di questi articoli dedicati alla mia piccola fuga milanese! 😉
In questo post vi parlerò di storia, strane sensazioni e nuove esperienze!
Iniziamo subito!
Castello Sforzesco
Per raggiungerlo ho utilizzato la metro e chi mi conosce sa quanto io adori prendere la metro! 🙂
Non è sarcasmo, tutt’altro!
Ho scoperto che al mondo esisteva la metropolitana nel lontano 2005. Ero in Francia a Lione e per raggiungere la scuola prendevamo ogni giorno la metropolitana. Questo treno fantastico che attendi solo per 2 minuti e che ti porta dall’altra parte della città in meno di 15 minuti!! Amore a prima vista…o meglio…a prima fermata! Si perché la prima volta, non conoscendo bene questo “aggeggio”, scesi di casa quasi un’ora prima…a Palermo se vuoi raggiungere l’altra parte della città con i mezzi pubblici è meglio che ti armi di santa pazienza, perché a volte se scendi anche un’ora prima sei già in ritardo! Scientificamente provato! O_O
Tornando alla mia prima volta in metro, con mia grande sorpresa mi accorsi di essere arrivata a destinazione in un batter d’occhio!
Sono proprio terrona, lo so. Sembra che provengo da chissà quale parte del mondo sperduta e mi entusiasmo per una “semplice” metropolitana! 😉
Comunque…ritorniamo a Milano e all’arte pubblica…la pubblic art!
Uscendo dalla metropolitana mi imbattei in qualcosa di familiare!
Non ricordavo proprio si trovasse in questa piazza…ma era proprio lei! L’opera di Claes Oldenburg “Ago, filo e nodo”.
Un’ opera abbastanza recente, fu infatti realizzata nel 2000 e nasce in relazione al desiderio degli artisti di avere sempre maggior contatto con il pubblico esterno e lo spazio pubblico.
Simboleggia Milano come città del fare, del connettere e quindi cucire. I tre colori simboleggiano le principali tre linee della metropolitana.
Siamo in Piazza Cadorna…e proprio di fronte c’è il Castello Sforzesco!
Reso maestoso dal 1450 al 1466 per volere di Francesco Sforza, l’originale struttura nasce nel 1368. Qui vi lavorarono grandi artisti come Donato Bramante e Leonardo da Vinci.
Oggi il castello è sede prestigiosa di importanti musei e istituzioni culturali.
Sfortunatamente non ho avuto il tempo di visitare il suo interno. Rimedierò sicuramente le prossime volte che passerò di qui. Ma ho comunque immortalato le straordinarie mura, le torri e i merli!
Si accede subito ad un cortile, chiamato cortile della Rocchetta, interno pieno di fiori che mi ha subito ricordato il cortile del Trinity College di Dublino. Poi ci sono varie entrate che permettono di visitare le varie sale e sezioni del castello.
Sopra potete osservare la torre di Bona Savoia che prende appunto il nome da Bona di Savoia che la commissionò dopo l’assassinio del marito Galeazzo Maria Sforza, per aumentare le difese del castello. La sua costruzione fu terminata nel 1480.
La parte superiore fu smantellata durante l’epoca spagnola (siamo nel 1500-1700) e poi ripristinata nel 1800 dai discendenti di casa Savoia.
Questa qui sopra invece è la torre Filarete, la più alta del castello e costruita durante il regno di Francesco I. Tuttavia questa non è l’originale dell’epoca, che fu distrutta nel 1600 da uno scoppio. L’attuale torre che possiamo osservare venne ricostruita nel 1900.
Percorrendo poi un ampio passaggio arricchito di statue, ci si ritrova in un verdeggiante parco…
…Il Parco Sempione!
Fantasmi al Parco Sempione
Situato proprio alle spalle del castello, è ricco di alberi, fiori e sentieri. Prende il suo nome dall’asse stradale realizzato da Napoleone.
Ricco di flora e fauna, alberi importanti e laghetti.
Una strana leggenda aleggia intorno alle bellezze del parco. Si narra che sia infestato dai fantasmi.
Da piccola ero appassionata di storie di fantasmi e spesso mi ritrovavo a fare ricerche su internet sui fantasmi in Italia.
Un giorno trovai la storia del Parco Sempione e un’interessante testimonianza.
Trovai queste notizie sul parco su un sito chiamato “Fantasmi d’Italia” (sito che non ho più trovato…lo avranno chiuso). Il ragazzo dell’intervista raccontò di aver visto una donna vestita di nero con il viso coperto aggirarsi per il parco. Lui non conosceva la leggenda di questa presenza e impaurito, scappò via.
Tuttavia dopo venne a sapere che molti altri avevano avvistato questa donna e addirittura uno di loro era stato preso per mano proprio da lei e portato in una casa fra gli alberi dove avevano consumato una notte d’amore.
Al mattino l’uomo si era ritrovato a letto con uno scheletro ed era fuggito via urlando! Ma non aveva dimenticato la loro notte di passione e il giorno dopo tentò invano di ritrovare la donna e la casa fra gli alberi, finché non perse la ragione!
Affascinata da questa storia, promisi a me stessa che se un giorno mi fossi trovata a Milano, sarei andata al parco Sempione!
Finalmente, una volta lì, non vi nascondo che aggirarsi fra gli alberi, lungo laghetti isolati, è stato un po’ estraniante…mi sentivo quasi osservata.
Decisi comunque di non pensarci su troppo. Ero in compagnia, c’era tanta gente, era pieno giorno…non poteva succedere nulla!
Poi sentii un dolce profumo di fiori, come di gelsomino…ma non vi erano gelsomini lì intorno né altri tipi di fiori. Solo acqua e alberi. (TENETE A MENTE QUESTO PARTICOLARE).
Che posso dire?
Ho scattato molte foto qua e là. Era come se lì il tempo si fosse fermato, sembrava un bosco medievale e quasi incantato!
Mi feci fare anche qualche foto, ogni tanto mi piace fare la “modella” 😛
…e questo qui sotto è il risultato!
Vi assicuro che la foto non è assolutamente modificata! E che io non mi ero assolutamente accorta dell’ombra nello sfondo. Sembra che sto guardando l’ombra, in realtà mi sono voltata “per sensazione” e non perché ho effettivamente visto qualcosa! (Solo una volta tornata in hotel e aver scaricato le foto sul cellulare mi sono accorta di quella strana “chiazza” ombrosa…)
Tornata in hotel ho cercato notizie, magari più recenti, su questa leggenda. E ho trovato una cosa da brividi….!
La gente che diceva di aver avvistato la dama ha anche detto di aver sentito un dolcissimo profumo di violette! Cosa???
Io non so bene che profumo abbiano le violette, ho chiesto a mia madre (che possiede il pollice verde) e mi ha detto che è delicato e simile al gelsomino…GELSOMINO! Io ho sentito proprio profumo di gelsomino una volta passata vicino al laghetto!
Ho avvertito un brivido alla schiena….
Realtà o suggestione? Non saprei…provare per credere! 😉
Gli Occhi vanno allo Stadio di San Siro!
Arrivati a questo punto non mi resta che raccontarvi della mia avventura a San Siro!
Il mio ragazzo, come la maggior parte degli uomini, è appassionato di calcio e tifa INTER!
Non era mai stato a San Siro e visto che era lì con me per accompagnarmi alle mostre (poverino! ^_^) ne ha approfittato per realizzare questo piccolo desiderio!
La mia primissima impressione?
Wow…quante famiglie!
Eh già, c’erano famiglie con bambini e gente anziana con i nipoti ovunque! Sembrava di andare ad un parco giochi.
Io non sono amante di questo sport, proprio per niente, ma non vi nascondo che ho trovato piacevole l’atmosfera di gioia e passione che si respirava!
Era tutto così colorato e vivo!
La partita era Inter contro Empoli.
L’inter fa il primo gol…
La partita finisce 4 a 3 per l’Inter ma comunque si alternano momenti di immensa gioia da parte dei tifosi…
…e momenti di panico quando la squadra avversaria segna tre bei gol!
Io osservai la partita con occhio critico…è ovvio!
Mi piaceva concentrarmi sulla reazione delle persone. Nella foto qui sopra a destra c’è un tizio disperato e a sinistra un altro che inveisce contro il portiere che non ha saputo parare l’azione dell’Empoli! Al centro, infine, uno che comunque applaudisce agli sforzi della sua squadra!
Infondo noi siamo come un grande quadro e la vita è una straordinaria opera d’arte che come tutte le opere a volte incappano in distruzione, smantellamenti, cambiamenti…ma resta comunque traccia della loro esistenza in qualche modo!
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The end.
Spero vi siano piaciuti questi quattro post!
Presto tanti nuovissimi articoli!
Bye!
Per rileggere le parti precedenti clicca su —> PARTE 1 – PARTE 2 – PARTE 3
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