L’INSAZIABILE APPETITO DI NOVITA’ – RITO DELLA LUCE – Piramide 38° Parallelo

“Cuore perché cerchi la gioia fuori di te, quando puoi trovarla dentro di te…”

Castel di Tusa, un luogo decisamente atipico in una Sicilia così ricca di tradizione e passato.

E’ un piccolo luogo di pace immerso nell’azzurro cristallino del mare e del cielo, spesso così intrisi l’uno nell’altro che è difficile poter catturare con lo sguardo l’orizzonte.

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Non vi sono pub o locali rumorosi, ma solo mare a perdita d’occhio e tranquillità.

La piccola frazione di Tusa è oggi principalmente conosciuta per l’Atelier sul mare, albergo-museo realizzato da Antonio Presti (ad Ottobre avevo dedicato un post proprio all’albergo e in particolare alla Stanza dei Portatori d’Acqua —> CLICCA QUI per rileggerlo).

Una volta giunti lì però, quasi si dimentica tutto e si viene rapiti dalla bellezza del mare….

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L’occhio viaggia cullato dalle onde e dalle nuvole…poi si sofferma ad osservare un punto su una collina…

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La Piramide 38° Parallelo di Mauro Staccioli, realizzata in acciaio cor-ten chiamato anche acciaio patinato che si auto protegge dalla corrosione.

E’ il giorno del solstizio d’estate e proprio lì si mette in scena il Rito della Luce.

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Raggiungere la piramide è abbastanza semplice, vi sono tantissime indicazioni e due percorsi principali.

Il primo percorso, che poi è quello consigliato dagli organizzatori dell’evento, vi costringe a passare e posteggiare le macchine nel paese di Motta d’Affermo (circa 12 km da Castel di Tusa). Poi vi sono delle navette che gratuitamente e continuamente portano i visitatori alla piramide e viceversa. Non so se il servizio di navetta sia disponibile tutto l’anno ma è sicuramente funzionante quando ci sono eventi del genere.

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L’altro percorso, che è quello che ho fatto io, ti consente di arrivare con la macchina fin proprio davanti alla piramide. Si incontra qualche difficoltà a salire se non si ha un’auto adatta alle arrampicate su per le montagne e una volta giunti, si incontra qualche altra difficoltà per posteggiare. Ma attenzione, questo percorso viene chiuso per garantire l’ordine durante il rito e l’accesso viene consentito poi solo alla navetta.

In tutta la zona, oltre la piramide sono presenti altre installazioni di Arte Contemporanea sparse un po’ su tutto il territorio.

Trovarle tutte tuttavia non è semplice, nonostante anche qui vi siano molte indicazioni.

Mi misi a girare fino a che mi ritrovai nella frazione di Torremuzza e davanti ad un quadro…

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Monumento per un Poeta Morto, questo è il nome dell’opera di Tano Festa dedicata al fratello. Rappresenta la serenità dell’animo pur comunque turbata dal monolite nero che “buca” la gioiosa finestra interferendo con l’armonia dell’opera.

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Quest’opera, come tutte quelle della Fiumara d’Arte, sta avendo degli interventi di restauro finanziati dall’Europa.

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Giungiamo a destinazione…occorre vestirsi di bianco, non fare rumore e “sentire”….

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Attraversiamo un sentiero “purificato” fra candide vele leggiadre nel vento…e giungiamo a lei

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Il programma prevedeva che la piramide fosse aperta dalle 10…ma durante la notte ci fu un forte diluvio e tutto al suo interno era stato ricoperto di fango…i volontari e gli artisti erano già all’opera per sistemare tutto prima delle 15 quando sarebbe iniziato il rito.

Non era ancora consentito l’accesso…ma “sfortunatamente” non ho letto l’avviso posto all’ingresso del tunnel ed entrai…non ero ancora a conoscenza del motivo per cui non fosse consentito l’accesso…e volevo scoprirlo! 🙂

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Una volta giunta dentro una ragazza sporca di fango dalla testa ai piedi mi disse gentilmente che la piramide era momentaneamente chiusa a causa del fango, io mi scusai per essermi intrufolata e le chiesi, visto che ormai ero lì, se potevo osservare un attimo e uscire subito…lei mi accennò un sorriso stanco e tornò ad aiutare dei ragazzi che cercavano di ordinare e pulire…

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Si sale una stretta e ripida scaletta in cemento e l’interno è molto semplice, si osserva lo scheletro della struttura e la luce…da sempre, assoluta complice dell’arte!

Durante il rito il suo interno viene illuminato dalla calda luce delle candele…

Tornata fuori ebbi come una visione…non mi ero accorta del panorama…davvero mozzafiato! Come se il buio all’interno della piramide mi avesse aperto gli occhi sui colori e la lucentezza del mondo che avevo intorno…

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Tutto intorno a me iniziava la festa…il Solstizio identifica il giorno un cui il Sole raggiunge la massima distanza dall’equatore e determina il giorno più lungo dell’anno. 

Si festeggia in tutto il mondo in tantissimi modi.

Sicuramente il più famoso è il rito che avviene a Stonehenge.

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Simbolo di rinascita…di nuova vita…di cambiamento…si respira aria buona ed entusiasmo!

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E poi c’è la Natura tutt’intorno…pronta ad accoglierci e ad accettarci…ancora una volta…nonostante tutto…

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Ho notato una cosa però…non era un evento aperto a tutti.

Mi spiego meglio.

Io avrei voluto alloggiare all’Atelier sul Mare, ma non vi erano più stanze e parlando con una dipendente dell’Atelier abbiamo scoperto che tutto l’albergo era stato destinato ad ospitare amici, parenti e giornalisti.

Ma la frase che ci lasciò di stucco fu: “Anche se aveste prenotato tre mesi prima, vi avrebbero cancellato la prenotazione”.

COSA?! Ma non si fa! Oppure si?

Capisco destinare il proprio albergo a chi si desidera…ma buttare fuori la gente così…non mi sembra una cosa molto carina…tuttavia potrebbe anche non essere vero, ma una cosa è certa, tutti gli ospiti dell’Atelier si conoscevano fra loro.

Quasi come se fosse una momento privato…

Almeno questa è stata l’impressione che ho avuto.

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Questo luogo intrattiene un dialogo attivo con il suo pubblico e riflette le dinamiche della nostra società…il suo insaziabile appetito di stupore e novità…fino al tramonto.

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“Poi, d’improvviso, mi sciolse le mani e le mie braccia divennero ali, quando mi chiese: “Conosci l’estate?” io, per un giorno, per un momento, corsi a vedere il colore del vento”
Fabrizio de Andrè, Il sogno di Maria

Alla fine abbiamo alloggiato in un B&B a pochissimi passi dal mare. Un bel posto! Permettetemi di dire che non ho assolutamente rimpianto l’Atelier.

Era pulitissimo, fornito di tutte le comodità, parcheggio privato, giardino esterno e orto biologico.

E’ gestito da un ragazzo di 30 anni, ingegnere bolognese di origini siciliane e dalla sua fidanzata, architetto milanese, che si è occupata della ristrutturazione della palazzina e che lui stesso considera “l’anima del progetto”.

Gentilissimi e ricchi di idee.

In un periodo difficile come quello in cui stiamo vivendo è bello trovare gente così giovane che ancora crede nel meglio e si impegna per creare sempre qualcosa di buono!

Non potevo non citarli e non consigliarvi il loro piccolo regno di pace e comfort —> Il Miglio in più.

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2 commenti

  1. antonio massara ha detto:

    Laura, amo il tuo modo di teletrasportarci con le parole e le immagini in posti fantastici attraverso la tua visione del mondo e dei luoghi che visiti e che proponi. Le tue parole hanno un’energia straordinaria, giovane, scintillante. Guardo la piramide da anni, passando in autostrada, e credo proprio che adesso sono obbligato a salire fin lì, anche a piedi, a fotografare. Grazie!

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    1. Lauretta ha detto:

      Grazie a te di cuore per le bellissime parole! Forse a volte sono un po’ troppo diretta ma il mio è proprio un modo per comunicare con tutti, senza distinzione! Io ho osservato la piramide dall’autostrada per tre anni, finché mi sono decisa! L’ho vista anche di notte…un buio spettrale, non si vedeva quasi nulla, si percepiva appena la sua silhouette…davvero affascinante! Si, ti consiglio di ammirarla dal vivo…è tutta un’altra emozione!

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