Torri, portici e Nightwish – scopriamo Bologna la “turrita”

Viaggio nella Bologna artistica, viaggio che toccherà due fra le Chiese più importanti e rappresentative della città, il centro storico e la periferia dove avremo un piccolo incontro dal sapore finlandese! 😉

Ho diviso l’articolo in paragrafi:

  1. Il centro storico e San Petronio
  2. L’Abbazia di Santo Stefano – La Nuova Gerusalemme
  3. Nightwish: concerto e timori
  4. Ultimi scorci bolognesi mentre si torna a casa

 

Città delle torri di cui oggi solo 22 sopravvivono, Bologna è anche la città dei portici e pensate che la somma totale di tutti gli spazi colonnati che la percorrono in ogni angolo è di poco più di 38 km!

Terra fertile, acqua abbondante e posizione strategica attirarono molti conquistatori ma è con i Romani che si sviluppa l’impianto urbanistico 🙂

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Dal X secolo le principali famiglie bolognesi sentirono la necessità di costruire altissime torri a scopo difensivo che col tempo assunsero una valenza più legata al prestigio della stessa che alla sua reale difesa. 😉

In balìa di barbari e popolazioni germaniche per secoli, nel 1506 la città fu definitivamente annessa allo Stato Pontificio.

Bene! Ho solo un giorno a disposizione ma sono pronta a scoprirla! 🙂

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1.Il centro storico e San Petronio

L’albergo si trova in via Indipendenza, una delle principali strade della città, che in pochi minuti ci permettere di raggiungere…. Piazza Nettuno!

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La Piazza prende il nome dalla Fontana del Nettuno, detta anche “del Gigante” che fu realizzata nel 1564 dallo scultore fiammingo Jean Boulogne de Doine, conosciuto come il Giambologna.

Si affaccia sulla piazza, oltre al Palazzo Comunale con il suo imponente orologio, il Palazzo Re Enzo costruito nel 1244 e trasformato in prigione per accogliere Re Enzo, appunto, figlio di Federico II, fatto prigioniero durante la battaglia di Fossalta.

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Le fonti dell’epoca parlano della sua vita a palazzo in maniera bonaria.

Nonostante non gli fosse permesso di uscire dalle sue stanze, il re ebbe comunque una vita abbastanza dignitosa in tutto e per tutto. Gli era concesso di vedere parenti, di riceve donne e cibo in quantità. 🙂

Tuttavia si narra di un tentativo di fuga dentro al tino di un portatore di vino.

La sua “regal chioma” fu intravista da una cortigiana che avvisò le guardie, le quali provvidero subito a rinchiuderlo nuovamente!

Poverino! 😉

Non ho avuto modo di visitare il suo interno… avevo letto così tanto su Bologna, la sua arte e storia che non sapevo da dove iniziare prima! 🙂

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Girando l’angolo si apre Piazza Maggiore con la sua imponente basilica dedicata a San Petronio!

Pochissimo è tramandato dalle fonti, le notizie che si conoscono sono state scritte da un monaco benedettino che attribuì al Santo grandissime opere a beneficio della città, il quale fu nominato vescovo a seguito di una visione divina.

Fra le altre leggende si aggiunse anche quella di un suo viaggio a Gerusalemme dal quale sarebbe tornato con numerosissime reliquie sante e la concessione da parte di Teodosio II  di realizzare l’Università.

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La costruzione della basilica inizia nel Dicembre del 1388 e ad oggi risulta incompleta (come abbiamo visto per la facciata: metà ricoperta dal candido marmo, il resto mostra ancora il corpo grezzo a mattoni sporgenti).

Il progetto originario prevedeva che diventasse la basilica più grande del mondo, ma della sua preventiva pianta a croce latina fu invece realizzata soltanto la metà del braccio più corto.

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L’interno è in stile tardo gotico ma, a differenza delle altre grandi chiese erette nello stesso periodo e secondo lo stesso stile in Italia, non è presente il tenebroso misticismo ma il calore e lo splendore del sole che penetra dai finestroni delle cappelle creando giochi, illusioni ed effetti di gran suggestione! 🙂

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L’ingresso alla Basilica è gratuito e per scattare foto al suo interno occorre pagare 2 €.

Poco male, fa nulla, paghiamo…ma come forse avrete inteso dalle mie fotografie, è possibile soltanto percorrere la navata centrale.

La maggior parte delle cappelle laterali è chiusa mentre per accedere alle cappelle considerate “più importanti” è necessario pagare un biglietto…

Fra queste vi è quella dei Re Magi!

Protetta da una ricca transenna marmorea, ha le pareti completamente rivestite di affreschi commissionati da Bartolomeo Bolognini, secondo il suo testamento datato 1408.

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Ciò che fu creato per istruire i più poveri, grazie al linguaggio universale delle immagini, oggi è riservato solo a coloro che possono o vogliono pagare il biglietto d’ ingresso…inoltre una volta all’interno della cappella, viene vietato l’uso di qualsiasi apparecchiatura che possa fotografare o filmare il viaggio dei Magi dall’Oriente a Betlemme eseguiti da Giovanni da Modena. 😦

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La cappella è splendida! Tutti quei colori vivaci, quell’accuratezza nei dettagli, la preziosità, per non parlare della straordinaria naturalezza….non vi sono dubbi…il ciclo pittorico rientra perfettamente in quella corrente artistica conosciuta nel mondo come Gotico Internazionale! 🙂

E’ un vero peccato che non si possa immortalare l’unicità di ogni singola pennellata, almeno non con la macchina fotografica…perchè con gli occhi ho assaporato ogni suo centimetro.

Ciò che non è possibile vedere dalle fotografie che ho postato,  è la rappresentazione dell’inferno che prende chiaro spunto dai versi di Dante Alighieri, il giudizio universale, profeti, santi e dottori della Chiesa in quanto realizzati nella parte inferiore della cappella.

Quello che invece è possibile notare, è la parte sopra la vetrata che raffigura l’elezione di San Petronio a vescovo di Bologna e storie della sua vita, che sono riuscita a fotografare dalla navata centrale.

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Altro elemento interessante è la Meridiana lunga 67 m. Realizzata nella seconda metà del ‘500, distrutta quasi un secolo dopo, ufficialmente restaurata nel 1775.

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Raggiungiamo l’altare maggiore…

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…sormontato da una tribuna delicatamente arricchita da putti e ghirlande in stucco, più volte ripresa e modificata nel tempo. 🙂

Proseguiamo il nostro cammino alla scoperta della città di Bologna…

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Una delle cose che mi colpì di più furono alcune abitazioni quasi sospese per aria! 😀

A tenerle su erano soltanto delle grosse travi in legno, a volte rafforzate da pilastri in muratura.

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Le ho trovate molto suggestive! Queste due in particolare risalgono al 1300 e appaiono sospese in quanto a fine 1200 uno Statuto del Comune stabilì che tutte le case nuove avrebbero dovuto avere un portico in muratura così da non sacrificare il suolo pubblico riducendone al massimo la totale occupazione!

Geniale! 😀

Un po’ come oggi si suol fare con i palazzi di nuova costruzione che prevedono anche la realizzazione obbligatoria di parcheggi sotterranei, così da non occupare tutte le strade con le automobili… (la mia Palermo non è il caso più corretto…è un mondo a sé! 😛 )

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Incontriamo le Due Torri !

Probabilmente costruite entrambe intorno al 1100, hanno subito numerosi rimaneggiamenti nei secoli.

La più alta è la famosissima Torre degli Asinelli, la sua altezza sfiora i 100 m, mentre la sua gemella, la Garisenda, si ferma a 48 m circa ed ha una pendenza di circa 3 m.

Sono terribilmente affascinanti!

Dalla loro posizione diparte la struttura a raggiera della città tipica dell’epoca romana!

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2.L’Abbazia di Santo Stefano – La Nuova Gerusalemme

Imbocchiamo Via Santo Stefano…

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Incontriamo quella che viene chiamata “le sette cattedrali” ovvero l’Abbazia di Santo Stefano!

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Si presenta estremante semplice all’esterno ma nulla avrebbe potuto prepararmi alla straordinarietà del suo interno che riesce a sorprenderti in ogni sua più piccola sfaccettatura! 😀

Mi chiesi subito perchè “sette cattedrali”…

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Il complesso è uno straordinario monumento in cui arte e spiritualità si incontrano e si fondono ed è considerata la Nuova Gerusalemme di Bologna!

Nel corso dei secoli in questo luogo si sovrapposero il mondo romano, quello paleocristiano, bizantino, longobardo, franco e ottomano!S._Stefano_(Bologna)_-_planimetria.svg

Osservando la planimetria si capisce la complessità del palinsesto!

Partiamo dalla Chiesa del Crocifisso

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…è quella che ha subito maggiori rimaneggiamenti lungo i secoli e ad oggi non sono più riconoscibili tutte le cappelle, gli altari e le porte aggiunte nel XIV secolo e documentate nelle carte del secolo.

Si presenta solo come una grande ala ad unica navata con tetto a capriate e semplici modanature alle pareti.

Sotto di essa vi è una piccola cripta molto suggestiva a cinque piccole navate.

Non vi sono foto in quanto era piena di gente in preghiera, vi era silenzio e l’aria era così pregna di misticismo che non me la sono proprio sentita di rompere quella quiete… 🙂

Si accede poi alla Basilica del Santo Sepolcro.

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La più antica. Racchiude quasi 1600 anni di storia cristiana e 200 di storia pagana in particolare quelle del culto di Iside (ipotesi).

Il luogo, in particolare l’edicola posta al centro, ha subito moltissime trasformazioni…

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Guardando bene quest’immagine, se si vuol risalire  a ciò che rappresentava simbolicamente il sepolcro di Cristo occorre “togliere”: la scalinata, l’ambone sulla sinistra e l’altare in alto con la balaustra.

Tutte queste aggiunzioni sono un falso romanico modellato nel 1800, periodo in cui si ha il famoso revival, movimento culturale che si cimenta nel recuperare stili e forme appartenenti a un tempo passato, in particolare il medioevo.

Da una piccola e buia porticina si passa poi a scoprire la nostra terza chiesa…Basilica dei Santi Vitale e Agricola.

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Qui lo stile autentico romanico si è maggiormente mantenuto evocando così la semplicità della fede cristiana.

Dedicata ai due martiri uccisi nel 304 d.C.

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Fra gli elementi più interessanti vi sono il resti di un pavimento in mosaico e il sarcofago di S. Agricola…che rendono quel luogo, così semplice e silenzioso, carico di suggestiva emozione!

Da qui si passa attraverso un cortile…

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…il cortile di Pilato che conserva un catino di fattura longobarda !

La denominazione “di Pilato” risale probabilmente, stando alle fonti, al 1300 circa quando la città si arricchisce di simboli e luoghi della Passione di Cristo.

Il piedistallo fu aggiunto nel 1500.

Adoro il medioevo! E’ una delle epoche storiche che mi affascina di più e camminare sui quei ciottoli, attraverso archi e colonne di epoca così lontana mi rende euforica, emozionata…posso quasi respirare un’aria nuova, antica e unica!

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Scopro il Gallo di Pietro, che ricorda l’episodio in cui Pietro rinnegò Gesù e il gallo cantò per tre volte (anche simbolo di remissione dei peccati e perdono), e la tomba di un sarto che mi colpì per la sua semplicità così vera e profonda…le sue forbici da lavoro…erano lì con lui e lo sarebbero state per sempre!

La sua dignità di lavoratore era così reale…trasmetteva orgoglio, forza e passione…vorrei poter provare anch’io tutto ciò…un giorno…chissà!  🙂

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Sono sempre più felice…e mi incammino verso la chiesa successiva che compone questo meraviglioso complesso monastico…la Chiesa del Martyrium di cui restano solo pochi affreschi del 1300 e qualche elemento marmoreo.

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Attraverso il chiostro, di chiara realizzazione benedettina che non fa più parte della Gerusalemme di Bologna, ma funge da barriera alla clausura monastica.

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Infine visitiamo la Chiesa della Benda oggi sede del Museo!

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3. Nightwish: concerto e timori

La giornata volgeva al termine e quella sera avrei dovuto raggiungere Casalecchio del Reno.

Come spesso accade per le mie piccole fughe, amo conciliare la scoperta di una nuova città con altri tipi di eventi.

Nel caso di Milano ad esempio (trovate il post QUI) sono andata per la prima volta allo Stadio di San Siro per assistere ad una partita dell’Inter – io non amo il calcio ma il mio accompagnatore, si! 😉

Quella sera avrei assistito al concerto dei Nightwish! 😀

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Band metal finlandese divenuti famosi per il loro modo unico di unire musica metal alla musica lirica grazie alle splendide doti vocali della loro prima cantante Tarja <— clicca per conoscerla! 😉  La amo! ❤

Viene sostituita nel 2006, dopo ben 10 anni,  da Annette <— clicca per conoscerla! …che era tutto tranne che una buona cantante per i Nightwish…sempre e solo parer mio, è chiaro! 😛

Fino a che nel 2012 non arriva Floor <— clicca !! ❤ già molto conosciuta nel panorama metal nord europeo…e qui torna a splendere il sole…meravigliosa!

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Concerto splendido! Come non ne avevo mai visti!! 😀

Ho ancora i brividi d’emozione!

Vi posto giusto qualche foto… 😉

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Due ore cariche di colpi di scena ! 😀

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Ho ballato, urlato, cantato!

Qualche lacrimuccia con “Ghost Love Score”, la mia preferita in assoluto! ( QUI  la versione con la prima cantante)

C’era davvero tantissima gente e devo dire che abbiamo provato un po’ di timore a causa degli avvenimenti successi a Parigi giusto una settimana prima della nostra partenza per Bologna…riguardo sopratutto il Bataclàn …quei ragazzi erano come noi…amavano la musica, erano giovani e pieni di sogni…

I controlli di sicurezza erano al massimo, ogni sezione dell’arena era stata divisa e non era possibile in nessun caso passare da un settore all’altro!

Ovunque erano stati affissi degli avvisi riguardo l’uso di effetti pirotecnici che sarebbero stati utilizzati dalla band durante lo show! 🙂 Forse proprio per evitare inutili timori! 🙂

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Finisce il concerto….rimangono le emozioni…una giornata meravigliosa fra arte e storia…e una notte magica…

Quella notte, dall’emozione, non riuscii proprio a dormire… 😀

 

4. Ultimi scorci bolognesi mentre si torna a casa

Viene giorno…e decido di fare giusto un ultimo giro per la città prima di raggiungere l’aeroporto!

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Questo qui è il Parco della Montagnola, il più antico giardino della città.

Risulta sopraelevato in quanto, fin dal Medioevo, il luogo era stato destinato all’accumulo di rifiuti e macerie di ogni genere fino a che nel 1600 non si decide di renderlo luogo di incontro e sollazzo.

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Per volontà di Napoleone Bonaparte, nel 1800 il giardino fu riqualificato e adattato alle mode francesi…(mi sentivo un po’ di essere ritornata a Lione effettivamente… ) e nel 1899 fu dotato di due scale monumentali che affiancano i ruderi di una antica fortezza.

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Non c’è più tempo per scoprire…devo affrettarmi…

Saluto la città che ha saputo regalarmi così tanto in così poco tempo…e attendo il giorno in cui potrò ritornare…a presto…

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La mia isola, la mia casa mi stanno aspettando…

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“A modo mio, avrei bisogno di sognare anch’io”

Lucio Dalla – Piazza Grande – 1972

Anche per questa volta è tutto! 🙂

Spero vi sia piaciuto anche questo articolo! ^_^

Bye!