Non lo hanno mai aperto ufficialmente al pubblico fino a quando, dopo un ripristino totale degli spazi esterni al villino, resta fruibile gratuitamente dal 16 gennaio 2016 – 31 dicembre 2016
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Mi avevano detto che sarebbe stato difficile portare avanti il blog una volta iniziato a lavorare seriamente! E se aggiungiamo che oltre il posto “fisso” mi dedico ad altri lavoretti e al volontariato, le difficoltà aumentano! 😛
Torni a casa stanca alla sera e non hai nemmeno voglia di accendere il pc per rivedere le foto che hai scattato con tanto amore e attenzione…tanto ormai tutto il resto lo fai con lo smartphone…e poi…black-out!
Ma non bisognerebbe mai veramente allontanarsi da ciò che si ama…
Protagonista di questo articolo è il Villino Florio all’Olivella!
Io abito proprio lì vicino e fin da bambina sognavo di poter entrare all’interno di quel castello…sembrava abitato da una principessa delle favole 😛
Non lo hanno mai aperto ufficialmente al pubblico fino a quando, dopo un ripristino totale degli spazi esterni al villino, resta fruibile gratuitamente dal 16 gennaio 2016 – 31 dicembre 2016.
Tantissima gente in quei giorni ha affollato le sale del misterioso “castello” dei Florio, dando nuova vita a spazi e contrasti.
E’ un’architettura strepitosa nel cuore del giardino dell’Olivella, un tempo spazio verde che abbracciava a riuniva parecchie altre residenze signorili.
(A pochi passi dal Castello della Zisa —> LEGGI QUI)
Questo meraviglioso “padiglione” immerso in un maestoso parco romantico, fu realizzato dall’architetto Ernesto Basile tra il 1900 e il 1901.
E’ diverso dalle altre abitazioni commissionate dai Florio e si caratterizza dalla presenza di elementi architettonici “da sogno”.
Scale, torri, balconi…e poi l’ingresso centrale al culmine della principesca scala…
…come un cielo stellato pronto a farci intraprendere un viaggio nei nostri sogni più magici…
Purtroppo della Sala di Rappresentanza riesco a catturare pochi scorci. C’è troppa gente e non riesco quasi a muovermi…l’architetto che ha curato il ripristino degli spazi esterni sta spiegando il suo lavoro.
“A fine presentazione potrete visitare le sale del Villino…”
La conferenza è davvero molto interessante ma non posso aspettare la fine…sono troppo curiosa! 😛
Prima di lasciare la sala alla ricerca di qualche altro ingresso secondario, vengo rapita dalle stoffe delle pareti…
Purtroppo non sono quelle originali…negli anni ’60 un incendio doloso cancellò per sempre arredi e suppellettili…
(foto d’archivio di ciò che rimaneva del tetto ligneo della Sala di rappresentanza dopo l’incendio)
…le stoffe sono state fedelmente riprodotte presso le storiche telerie di discendenza borbonica di S. Leucio a Caserta!
Sia i colori che i temi riaccendono la seducente bellezza del Liberty italiano che ancora oggi affascina il mondo!
Torno fuori…mi guardo intorno e intanto altri elementi, prima del tutto ignorati, decantano la loro esistenza!
Rami tortuosi e raffinatissimi, melograni, foglie d’acanto…mi accorgo anche del tetto a capanna…non che prima non lo avessi notato del tutto…ma mi soffermai sull’intreccio ligneo del decoro….
Semplice….eppure così vitale da togliere il fiato!
Come se tutta la potenza dell’edificio si basasse sul quell’unico magico punto di incontro!
Trovo un altro ingresso a piano terra…c’è comunque confusione ma riesco a muovermi…
Mi accorgo di un’altra meraviglia…un sopraporta policromo!
L’autore fu Salvatore Gregorietti che spesso lavorò per i Florio a fianco dell’architetto Basile.
Distrutto anch’esso dall’incendio negli anni ’60, si tratta di una riproduzione fedele…vennero usati, oltre a parte degli originali vetri, i vetri Lambert prodotti in Germania, soffiati a bocca e con un’ottima trasparenza che permettesse il naturale filtraggio della luce del sole.
Direi che il risultato è assolutamente stupefacente! 🙂
Come in una visione mi rendo subito conto che sopra la mia testa c’è un’altra straordinaria opera…uno splendido ramage!
Ipnotico…credo di essere rimasta ferma un bel po’ ad osservare i suoi ghirigori… 😛
Vado verso il piano superiore…chissà cosa c’è lassù! Lunghi e stretti corridoi, stanze e stanzette e poi…una scala!
Oh una grata! (questo mi riporta alla mia esperienza “paranormale” al Teatro Politeama —> LEGGI QUI)
Nessuna strana presenza stavolta, solo tantissimo stupore….
Pensare che prima tutto intorno vi erano solo alberi e fiori…
L’architetto Marilù Miranda, responsabile del restauro del giardino, è stato aspramente criticato per aver fatto tagliare piante storiche che, anche se successive alla realizzazione dell’edificio, erano comunque state messe lì negli anni passati divenendo di fatto parte storica di esso.
Come mostra la foto successiva d’archivio.
Intorno alla Villa ora vi è solo un sentiero sabbioso…
Nonostante le critiche, l’incuria, l’abbandono e il tempo, il Villino Florio resta lì…ogni giorno in mezzo a tutto il nostro quotidiano…come dentro una bolla incantata…
Potremmo stare ore seduti a cercare di capire o a cercare di immaginare quale alternativa possa salvaguardare al meglio un bene storico…esistono miriadi di manuali al riguardo….ma secondo me la soluzione è sempre e solo una…VIVERLO!
Bisogna vivere il nostro passato ogni giorno, magari rileggendolo sotto una luce nuova ma non abbandonarlo mai…!
Tenere un posto chiuso non è un bene…non lo stai salvaguardando, lo stai abbandonando, di nuovo.
A questo proposito vi lascio con questa semplice riflessione tratto da uno dei film più belli della mia infanzia:
Spero vi sia piaciuto!
Cercherò di essere più attiva! Ho altri articoli in cantiere! 😉
Bye Bye!